Il luogo simbolo della città, la Mole Antonelliana, e la magia della settima arte raccontata attraverso il genio dello scenografo svizzero François Confino: sono questi gli ingredienti principali della visita al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Un’esposizione permanente unica in Italia e tra le più importanti al mondo, seconda in Europa solo al Museo del Cinema di Parigi. Il percorso, attraverso la ricca collezione di oggetti raccolti da Maria Adriana Prolo, racconta la storia della cinematografia italiana e straniera e, grazie alle installazioni e alle suggestioni visive ed uditive, proietta il visitatore all’interno di un vero e proprio film. Completa la visita la vertiginosa corsa sull’ascensore panoramico che in pochi secondi permette di raggiungere la cupola della Mole da cui si domina la città. Vai al sito
Come immedesimarsi in una serie televisiva oppure aprire un libro giallo: questa è la visita al Museo Lombroso, il luogo dedicato a chi vuole scoprire la storia dell’antropologia criminale. Risultato dell’attività di collezionista del medico e antropologo Cesare Lombroso, il museo presenta preparati anatomici, cervelli di criminali, disegni e fotografie, corpi di reato, scritti e produzioni artigianali ed artistiche realizzate da internati nei manicomi e dai carcerati. Per facilitare la lettura di un personaggio controverso come Lombroso, le cui teorie criminologiche hanno oggi un semplice interesse storico-scientifico, il percorso espositivo è arricchito da postazioni multimediali che puntualizzano il contesto storico e culturale dell’Ottocento positivista in cui operò. Vai al sito
Parlare di Antico Oriente a Torino può sembrare fuori luogo. In realtà la seduzione delle antiche culture indiane, cinesi, giapponesi ed anche arabe ha attratto alcuni importanti archeologi torinesi. Grazie ai loro scavi e alla passione di diversi collezionisti è nato il MAO, Museo di Arti Orientali. La sede è prestigiosa: il seicentesco palazzo Mazzonis, residenza nobiliare e poi sede della Manifattura Tessile Mazzonis & Co, che l’intervento di Andrea Bruno ha trasformato in un viaggio per moderni Marco Polo. Le collezioni del museo sono suddivise per aree geografiche (Asia Meridionale, Cina, Giappone, Regione Himalayana e Paesi Islamici): cinque diverse “anime” per scoprire civiltà lontane e affascinanti. Vai al sito
Secondo solo a quello de Il Cairo, il Museo Egizio è una tappa irrinunciabile del viaggio a Torino. Rievocazioni e suggestioni di un mondo misterioso e affascinante raccontate attraverso i reperti che documentano la storia e la civiltà dell’Egitto, dal paleolitico all’epoca copta. Non solo uno dei più antichi tessuti dipinti ancora conservati (il telo di lino dipinto risalente al 4300 – 3700 a.C.), ma anche la tomba di Kha e Merit, il papiro Regio, il tempio di Ellesja e in ultimo la statua di Ramesse II custodita nel suggestivo statuario, recentemente riallestito dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti. Vai al sito
17 marzo 1861 nasce il Regno d’Italia. 18 marzo 2011, 150 anni ed un giorno dopo, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugura il nuovo allestimento del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino. Nato intorno ai cimeli di Vittorio Emanuele II, presenta oggi una storia complessa: quella che dai moti libertari della Rivoluzione francese porterà alla nascita del sentimento di patria e poi alla Prima Guerra Mondiale. Oggetti, opere e documenti, veri e propri memorabilia, raccontano la nostra storia: dal calamaio con cui presumibilmente è stato firmato lo Statuto Albertino all’originale dell’Inno di Mameli, alla carrozza di Garibaldi. Senza dimenticare la sede del museo, Palazzo Carignano, capolavoro di Guarino Guarini, che ospita l’aula della prima camera dei deputati del Parlamento italiano, la stanza in cui il re Carlo Alberto morì ad Oporto nel 1849 e lo studio del primo ministro Camillo Benso Conte di Cavour. Vai al sito
Questo percorso storico-museale è quasi sconosciuto ai più, nonostante sia allestito nel vecchio carcere di Torino, Il carcere giudiziario fu costruito sotto il regno di Vittorio Emanuele II, tra il 1857 e il 1869, per sostituire il carcere criminale di Via S. Domenico n.13, il carcere correzionale di Via Stampatori n.3, il carcere delle forzate di Via S. Domenico n. 32 e il carcere delle Torri presso Porta Palazzo per le condannate. Dunque doveva riunire in un unico edificio tutti gli altri citati; doveva accogliere detenuti condannati per pene lievi, che dovevano rimanere poco più di un anno e ha accolto invece, in un secolo di storia, una variegata gamma di carcerati, dai disertori di guerra ai prigionieri politici, mafiosi, terroristi e condannati per "tangentopoli". Vai al sito
Il Museo dello Sport è il primo e unico museo permanente in Italia dedicato a tutte le discipline sportive e ai suoi Campioni nazionali e internazionali. Ed è uno dei pochi musei dello sport nel mondo a trovare casa in uno stadio. Nelle sue sale multimediali sono rappresentati oltre 50 medaglie olimpiche, oltre 100 titoli mondiali, centinaia di titoli europei e migliaia di titoli italiani e delle più importanti competizioni internazionali. Nato da una collezione privata, il Museo, però, sarà in continuo work in progress, pronto a dare risalto ai nuovi Campioni. Si sviluppa su due piani ed è diviso in cinque grandi sale: alla prima dedicata al Calcio seguono quelle dei Numeri Uno di tutti gli sport, della Città di Torino, del Ciclismo e delle Emozioni, dove le favole sportive sono "raccontate" dagli atleti e da una ricca filmografia. Vai al sito
Aperto al pubblico nel 1961, il Museo dell'Automobile è in questi mesi in fase di profondo rinnovamento. L'edificio esistente è stato radicalmente ristrutturato per dare spazio al nuovo percorso allestitivo curato da François Confino. La riapertura al pubblico è prevista per il 2011. Sui tre piani in cui si sviluppa il nuovo museo, le automobili esposte racconteranno le condizioni che hanno condotto alla loro progettazione e costruzione, gli avvenimenti sportivi e sociali a cui hanno partecipato, come hanno sedotto il grande pubblico degli sportivi e, infine, perché alcune di esse sono diventate parte integrante della memoria collettiva del Novecento. Vai al sito
La Villa della Regina è una villa seicentesca edificata sulla collina di Torino all'inizio del Seicento per volere del principe cardinale Maurizio di Savoia, e considerata la dimora preferita di due regine mogli di regnanti sabaudi, Anna Maria di Orlèans e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna (spose rispettivamente di Vittorio Amedeo II e Vittorio Amedeo III). Inserita nel complesso delle Residenze Sabaude in Piemonte, la struttura sorge all'interno di un grade parco organizzato su più livelli e caratterizzato da tipici giardini all'italiana, padiglioni aulici, grotte e giochi d'acqua. I saloni interni, maestralmente affrescati ed arredati con mobili di pregio, sono opera di artisti famosi del '700. Vai al sito
1706, Assedio di Torino. È il pezzo di storia del Piemonte che trasforma i duchi sabaudi in Re di Sardegna. Durante l’assedio francese della Cittadella di Torino ebbe luogo l’episodio eroico e leggendario del soldato-minatore Pietro Micca, patriota ante litteram, protagonista della difesa delle gallerie della fortezza torinese. Per fermare l’avanzata dell’esercito del Re Sole egli sacrificò la sua vita; un gesto epico a cui nel 1961 venne dedicato questo Museo allestito con mappe, plastici della città, cimeli e reperti. La visita è affascinante perché conduce nelle gallerie sotterranee, le gallerie di mina e contromina: un mondo sotterraneo che custodisce il luogo in cui Micca fermò l’avanzata francese. Vai al sito
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ha la missione storica e culturale di promuovere la ricerca e la comprensione dell’arte del nostro tempo, stimolando il pubblico e favorendo la crescita sociale e civile del territorio nel quale opera. Il Museo lavora al servizio dei cittadini, degli studenti, degli studiosi e degli operatori di settore come luogo di confronto e crescita della creatività, della conoscenza e delle competenze nell’ambito della storia dell’arte contemporanea. Ha ruolo di “antenna” del mondo contemporaneo: segue i movimenti internazionali e radicali dell’arte in un dialogo costante tra la storia e l’attualità. Centro vitale di sperimentazione favorisce, attraverso l’attività, la diffusione delle opere di giovani artisti italiani e internazionali. Vai al sito
In qualunque luogo di Torino vi troviate se lasciate vagare lo sguardo finirete per incontrarle: sono le Alpi, la vera e più antica corona della città. Per conoscere la loro storia e ammirarle in tutto il loro splendore, la cosa migliore da fare è salire al monte dei Cappuccini e affacciarsi dalla balconata panoramica del Museo della Montagna. Un museo singolare e interattivo, interamente dedicato alle montagne e agli scalatori, oltreché ai grandi esploratori, primo fra tutti il Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia. Vai al sito